A ribadire la direzione del mondo della ricerca un luminare del settore, Jean-Marie Tarascon; professore di chimica ed energia dello stato solido presso il Collège de France. Il professore, tra i più impegnati negli ultimi anni nella sfida delle “Green battery”, dall’alto dei suoi oltre 70 brevetti, ha dichiarato: “Le batterie del futuro saranno più sostenibili, longeve, intelligenti; capaci di diagnosticare problemi interni e di autoripararsi”.
Tra i tanti progetti che mirano a sviluppare nuovi sistemi per le batterie del futuro di sicuro c’è Battery 2030+. Questo progetto di durata decennale coinvolge 17 partner diversi tra centri di ricerca e università; il gruppo di ricerca non ha fini commerciali, l’unico obiettivo prefissato e quello di provare a superare la concorrenza dei paesi asiatici che al momento controllano il 95% della produzione di batterie al litio.
Proprio uno dei punti focali delle ricerche riguarda la produzione di elettrodi self healing. A parlare del progetto la professoressa Silvia Bodoardo: “…L’altro bando riguarda gli elettroni self-healing, capaci di ripararsi da soli e quindi in grado di poter contribuire ad allungare la vita delle batterie e infine la possibilità di inserti direttamente dentro le celle dei sistemi di accumulo”.