A guidare le operazioni il comandante americano Chris Cassidy insieme a gli altri due metri dell’equipaggio, i russi Anatolij Ivansin e Ivan Vagner. I cosmonauti si sono visti costretti ad indossare le tute spaziali e prepararsi per un eventuale atterraggio di emergenza sulla Terra.
Fortunatamente il detrito ha proseguito la sua traiettoria abbastanza lontano dalla stazione spaziale permettendo ai tre uomini di tornare alle proprie postazioni. Per coordinare le operazioni di sicurezza un team congiunto delllo Space US command
, alcuni controllori russi e la stessa NASA. Il comandate Cassidy, dal canto suo ha dovuto gestire l’emergenza dalla stazione, occupandosi in prima persona delle manovre.Durante le comunicazioni comunque il comandante è sembrato piuttosto tranquillo malgrado il potenziale pericolo, riuscendo perfino a scherzare sulla possibilità di battere il record per il completamento delle operazioni nel più breve tempo possibile. Benché la collisioni sia stata, questa volta, evitata, l’evento ha sottolineato una volta di più il problema dei detriti spaziali. Spesso infatti satelliti in disuso e parti di navicelle staccatesi durante il desolo finiscono per rimanere in orbita; in questo modo si vengono a creare una serie di pericoli come quello che, fortunatamente, questa volta è stato evitato.