Il termine precedentemente indicato sta ad includere una branca dell’economica molto particolare e slegata dal concetto di azioni, titoli e depositi con tasso di interesse positivo a vantaggio del cliente. Allo stato attuale Poste e Banche non offrono aumenti di capitali percentuali importanti su base annua. Tanti, perciò, credono di poter lasciare soldi parcheggiati al posto del contante senza perdere nulla. Questo è un grave errore per i 10.000 miliardi di euro stimati dalla European Banking Authority per il contesto UE. Scopriamo subito perché.
Ciò di cui stiamo parlando in modo alquanto prolisso si può benissimo riassumere nel concetto di patrimoniale da inflazione
. Una patrimoniale è a tutti gli effetti un’imposta che si applica sulla moneta. Può essere di tipo volontaria o involontaria come lo è nel caso dei bilanci finanziari di tipo bancario che coinvolgono indistintamente tutti gli istituti da Unicredit a Sanpaolo fino a BNL ed altre banche italiane ed europee.Con inflazione dei soldi si intende, invece, la variabilità sul potere di acquisto del denaro in virtù della crisi economica, delle esigenze specifiche di un Paese e dalla volatilità del mercato finanziario. Per il 2020 la perdita si assesta intorno al 2% per un tasso di inflazione in ogni caso deleterio da evitare ad ogni costo.
Qualunque sia la cifra percentuale di contrazione è sempre necessario ridurre le perdite al minimo per non trovarsi l’amara delusione di un conto inerte che ha subito degli ammanchi non indicati. Per fare questo ci si affida alla consulenza di un esperto finanziario che indirizzi le scelte verso un piano di accumulo a rendimento controllato. Questo consente di mantenere quanto più stabile il capitale anche in virtù di una estrema volatilità finanziaria.