Trump qualche giorno fa ha costretto gli app store a non includere più la famosa applicazione cinese. Una sentenza del tribunale ha sospeso l’ordine. Il giudice non ha però rinviato l’udienza prevista a novembre. Ciò non solo vieterà alle persone di scaricare l’app, ma ne impedirà completamente l’utilizzo anche a coloro che già l’hanno scaricata.
La sentenza a favore dell’app è dovuta ad un contrattacco degli avvocati di TikTok che si sono appellati al Primo Emendamento. La società sostiene che queste continue lotte che sfociano in ban e faide senza sosta recano danni irreparabili e ingiustificati. All’inizio di quest’anno, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che TikTok era una minaccia per la sicurezza nazionale e che dovrebbe vendere i suoi diritti alle società statunitensi o essere escluso dal paese.
TikTok, di proprietà della società cinese ByteDance, si sta affrettando a concludere un accordo raggiunto con Oracle, società di software di database, e Walmart. L’intento è ottenere la benedizione sia dei cinesi che degli americani. Nel frattempo, sta lottando per mantenere l’app disponibile negli Stati Uniti. Il giudice non ha spiegato pubblicamente il suo ragionamento, ma ha archiviato la sua opinione sotto sigillo.
Inizialmente, sia il mandato del governo degli Stati Uniti sul caso che l’intera udienza dovevano essere sigillati, in seguito il tribunale ha ceduto. Nelle discussioni con il giudice Nichols, l’avvocato di TikTok John Hall ha affermato che non è solo un problema dell’app, ma del messaggio che si trasmette tentando di controllare una piattaforma social.
Gli avvocati di TikTok sostengono anche quanto vietare l’utilizzo di quest’applicazioni implichi un ban alla creatività degli utenti. Inoltre, è un problema per la loro sicurezza, poiché se inutilizzabile è anche impossibile installare tempestivamente gli aggiornamenti necessari.