La condivisione illecita di foto sensibili rappresenta un vero e proprio reato. Una pratica illegale che lede l’altrui reputazione consolidando il reato di atto osceno preso in considerazione dalla normativa di riferimento all’art.600 quater c.p.,
Allo stesso modo è illegale spacciarsi per un altro utente prendendo possesso della sua identità. Creare un account falso per puro divertimento o con lo scopo di estorcere informazioni e soldi è un fatto grave. Il reato di sostituzione di persona è disciplinato dall’art.494 c.p., che prevede la reclusione fino ad un anno.
Anche i messaggi d’odio su WhatsApp sono punibili a norma di Legge. Discriminare gruppi etnici o religioni significa sobbarcarsi l’onere di un eventuale accusa con processo incentrato sul perpetrarsi di un vero e proprio reato che vale nella vita reale così come per le chat WhatsApp. Risulta doveroso dire che la Polizia Postale monitora quotidianamente i messaggi applicando con rigore la normativa di riferimento definita all’art.404 c.p. e l’art.604 bis c.p., introdotto di recente dal legislatore.
Bisogna fare attenzione perché le parole e gli atti compiuti in chat hanno lo stesso peso che hanno nella vita vera. La prova, oltretutto, è inequivocabile. Un messaggio di troppo detto in un momento sbagliato e si finisce nei guai.