Notte fonda per le compagnie aeree un po’ di tutto il mondo. La crisi, dovuta alla pandemia, che ha colpito il mondo dei trasporti in generale e nello specifico quello del settore aeromobile, specie per le tratte a lunga percorrenza è terribile. Le stime parlano di una perdita ci circa 400 miliardi, mentre la IATA (International Air Transport Association) ha pubblicato i dati sul calo del fatturato, si parla di perdite fino al 92% rispetto all’anno passato.
Per avere una dimensione della situazioni basti pensare che le tratte più lunghe hanno perso anche 4 passeggeri su 5. Nonostante un gettito di circa 120 miliardi di euro messo a disposizione dai governi di un po’ tutto il mondo le perdite sono comunque, per il momento, attestate su gli 80 miliardi di euro.
Compagnie aeree: una crisi senza precedenti
Le prime conseguenze di questa crisi senza precedenti si sono percepite sui listini azionari. La compagnia IAG, ad esempio, controllante sia di Iberia che di British Airways, ha registrato un calo del 62% della propria valutazione. Delta, compagnia statunitense, ha dimezzato il proprio valore, la stessa Easyjet ha registrato un calo di circa un terzo del proprio valore con un crollo dei ricavi che ha raggiunto il 99%.
Effimeri dunque i timidi segnai di ripresa che la stagione estiva stava facendo registrare. Le prospettive per il futuro sono peraltro tutt’altro che confortanti; le stime parlano di una crisi duratura, con una situazione che dovrebbe normalizzarsi solo nel 2024. Tra le compagnie aeree infatti c’è già chi si sta attrezzando, come Qantas; la compagnia infatti sta organizzando quelli che ha chiamato “Voli verso il nulla” 7 ore di volo nei cieli australiani per godere del panorama dall’alto.