Per avere una dimensione della situazioni basti pensare che le tratte più lunghe hanno perso anche 4 passeggeri su 5. Nonostante un gettito di circa 120 miliardi di euro messo a disposizione dai governi di un po’ tutto il mondo le perdite sono comunque, per il momento, attestate su gli 80 miliardi di euro.
Le prime conseguenze di questa crisi senza precedenti si sono percepite sui listini azionari. La compagnia IAG
, ad esempio, controllante sia di Iberia che di British Airways, ha registrato un calo del 62% della propria valutazione. Delta, compagnia statunitense, ha dimezzato il proprio valore, la stessa Easyjet ha registrato un calo di circa un terzo del proprio valore con un crollo dei ricavi che ha raggiunto il 99%.Effimeri dunque i timidi segnai di ripresa che la stagione estiva stava facendo registrare. Le prospettive per il futuro sono peraltro tutt’altro che confortanti; le stime parlano di una crisi duratura, con una situazione che dovrebbe normalizzarsi solo nel 2024. Tra le compagnie aeree infatti c’è già chi si sta attrezzando, come Qantas; la compagnia infatti sta organizzando quelli che ha chiamato “Voli verso il nulla” 7 ore di volo nei cieli australiani per godere del panorama dall’alto.