La demonizzazione nei confronti del Diesel è cosa ben nota. Nonostante questo i costruttori continuano a sfornare auto Euro 6D-Temp e componenti ibride che contano sull’alimentazione Dual Fuel con l’intervento del sistema brevettato a metano. Sembra decisamente strano anche perché sono attivi anche numerosi incentivi per il passaggio alle vecchie e care soluzioni endotermiche. Chi si spinge verso i nuovi sistemi EV scopre perché la situazione ripropone un vecchio cliché del mondo motori. Non vi piacerà. Ecco le novità.
Diesel meglio delle elettriche: ecco per quali ragioni
Sembra non vi possano essere ragioni per continuare a preferire le auto Diesel nel 2020. Inquinano, sono rumorose e volendo potremmo trovare anche altri difetti. Ma i vantaggi intrinseci di questa vecchia tecnologia di alimentazione dei motori continua a vincere anche al tempo delle campagne di sensibilizzazione verso veicoli sempre più eco sostenibili.
Potendo fare una panoramica di confronto scopriamo che il Diesel costa meno dell’elettrico. Ciò si traduco non soltanto in un risparmio netto per la vendita al dettaglio ma anche per future opere di manutenzione e mantenimento. Data la presenza delle batterie le EV costeranno sempre più delle controparti. Queste si deteriorano richiedendo interventi periodici di manutenzione ed una corretta messa a punto. Si arriva alla sostituzione per scadenza programmata nell’arco di un decennio in condizioni ambientali e di utilizzo ideali.
Spostando l’attenzione altrove si esamina il fattore inquinamento Diesel che rivaluta la questione dopo le analisi del CES-IFO di Monaco di Baviera. A quanto pare, considerando un ciclo di 150.000 Km o 10 anni di utilizzo, una Tesla Model 3 inquinerebbe più di una Mercedes Classe C di simili caratteristiche. Sembra essere un fatto, ora giustificato dalla mancata operazione di industrializzazione green che limita l’azione al 65% dei costruttori a livello globale.
Chiudiamo con il rifornimento ed una sempre maggiore necessità di energia. Dove la reperiamo? Mancano le colonnine con la maggior parte degli utenti con auto elettrica costretti a ricaricare in casa per molte ore al giorno. In cambio si ottengono poche centinaia di chilometri con una bolletta elettriche che lievita in modo considerevole in mancanza di speciali tariffe, abbonamenti o sistemi a pannello solare. Sul piano dei costi del rifornimento si assiste ad un sostanziale pareggio per una ricarica normale ed un aumento del listino al KW in presenza di fast charge.
Per questi motivi e per un eccesso di burocratizzazione locale molti pensano che il mercato delle auto elettriche sia fin troppo poco maturo. La rivoluzione è probabilmente da rimandarsi o da destinare all’oblio in virtù del progresso che tra meno di un decennio porterà all’uso dei motori ad idrogeno carichi in pochi minuti, con zero emissioni e con una resa al chilometro eccellente.