pignoramento Fisco La tregua fiscale sta per finire al cospetto di migliaia di italiani che durante l’emergenza Covid hanno potuto tirare un relativo sospiro di sollievo. Torna il Fisco con le azioni combinate di Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza pronte a dare aspra battaglia nel contesto dei pignoramento. Il blocco, imposto fino in data 15 Ottobre 2020, sta per venir meno a fronte della riattivazione delle nuove procedure di pagamento.

In questi mesi la situazione si era placata in virtù del Decreto Rilancio (successivamente convertito in Legge) e del Decreto di Agosto. Ma manca veramente poco per il ritorno dell’incubo prelievo che applicherà drastiche misure a partire dal 16 Ottobre 2020. Decade il divieto di sollecito finanziario con l’Ente Riscossione pronto a tutto per convertire le notifiche in capitali utili. Ecco le novità.

 

Pignoramento e cartelle esattoriali, il ritorno del Fisco: pochi giorni e saranno guai

La serie di provvedimenti atti a limitare il regime di pressione fiscale non sarà più applicato. Tra quindici giorni la situazione cambierà per un prospetto davvero drammatico per molte famiglie italiane. I redditi si potranno pignorare per un massimo del 20%, ovvero per il cosiddetto limite del quinto se superiore a 5000 Euro ed un settimo se compreso tra 2.500 e 5.000 euro al mese. Più leggera la misura per entrate inferiori ai 2500 euro mensili per le quali si prevede 1/10 dell’importo.

Allo stesso tempo il pignoramento del conto corrente risulterà attivo per un importo massimo di 1.379,49 euro. Tale ammontare viene dedotto tenendo conto della quota eccedente il limite del triplo dell’importo sull’assegno sociale che per questo 2020 corrisponde a 459,83 euro.

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