Gira da qualche tempo sui social come Instagram e Tik Tok il nuovo, inquietante fenomeno del Web conosciuto come Jonathan Galindo. Questo nome è tristemente legato ad alcuni fenomeni di autolesionismo tra i giovani similmente alla Blue Whale challenge di qualche anno fa; insomma non è da prendere sottogamba.
Addirittura questo fenomeno potrebbe essere collegato alla morte di un bambino di 10 anni residente a Napoli. Ad avvalorare la tesi l’ultimo messaggio lascato dal piccolo ai genitori: “Mamma, papà vi amo ma devo seguire l’uomo col cappuccio”. Il bambino prima del tragico fatto, non aveva mai dato segni di particolari disturbi e appariva felice, oltre che perfettamente integrato tra i coetanei.
Instagram: l’origine di Jonathan Galindo
L’origine di questo misterioso fenomeno è ancora incerta ma pare che tutto abbia inizio nel 2010. L’inquietante foto di questo Pippo umano compare per la prima volta sul profilo di Samuel Catnipnik, un produttore di effetti speciali. Dopo aver iniziato a girare tra Instagram, Facebook e Twitter, la maschera viene utilizzata, intorno al 2013, per alcuni video espliciti; i video sono pubblicati da profili come Dusky Sam, Sammy Catnipnik e Samuel Canini.
Ma è a partire dal 2017 che l’immagine dell’uomo travestito da Pippo viene associata per la prima volta al nome di Jonathan Galindo. Negli ultimi tempi sono aumentati in modo consistente i profili social su Instagram e Tik Tok che sfruttano questo nome. Da qui in poi le notizie sono confuse e distorte dal Web; sembra che dietro la maschera venga nascosto un viso deturpato e che quando si riceve un messaggio con questo nome inizi un gioco che può portare al autolesionismo fino al suicidio.