A volte non basta sperare che le traiettorie degli asteroidi non coincidano con la posizione della Terra. Talvolta bisogna intervenire con azioni concrete per deviarne il percorso, qualora si ritenessero potenzialmente pericolosi per la nostra incolumità.
E’ quello che accadrà con l’avvio della missione Hera, programmata per il 2024, che vedrà la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Europea e della Nasa con un contratto da ben 129,4 milioni di euro. L’obiettivo? Monitorare il successo del progetto Aida, nell’ambito del quale la sonda Dart della Nasa sarà spedita per collidere con l’asteroide Didimos e deviarlo prima che possa impattare con la Terra.
Nasa ed Esa insieme per proteggere il pianeta da un asteroide potenzialmente pericoloso
Non è molto frequente che un corpo celeste possa risultare tanto pericoloso da mettere a rischio la nostra incolumità. Di polveri e detriti spaziali ne arrivano a migliaia, ogni giorno, sulla superficie del nostro pianeta, e la coincidenza significativa di alcune traiettorie è davvero rara – basti pensare che l’asteroide che portò all’estinzione dei dinosauri, secondo la teoria, dovrebbe risalire a 66 milioni di anni fa.
Eppure, meglio prevenire che curare, e per questo motivo le più importanti agenzie spaziali del pianeta hanno elaborato un piano congiunto per verificare l’efficace deviazione di Didimos (e della sua luna Dimorphos), scongiurandone l’impatto con la Terra.
L’asteroide non è una scoperta recente: la sua orbita viene monitorata dal ’96 e solo ora si è deciso di agire in merito, vedendo la possibile coincidenza con la rotta del nostro pianeta.
La distanza che ci separa è compresa – a seconda del punto del suo percorso che viene considerato – tra i 150 e i 350 milioni di chilometri: per questo motivo, per valutare gli effetti della deviazione e la sua efficacia, si renderà necessario l’invio del satellite Hera per rilevazioni da minore distanza.