In un mondo tanto inquinato da gas, sostanze radioattive, rifiuti abbandonati a terra, mancanza di riciclo e petrolio nei mari, ciò che dovremmo fare è dar vita ad invenzioni ecofriendly. Così sbarca per la seconda volta un nuovo treno a vapore, stavolta però è innovativo, ecologico, tecnologico ma soprattutto a zero emissioni. Un treno regionale, con spazio interno e finestrini ampi, funzionante con l’idrogeno e le celle a combustibile. Esso sostituisce i diesel, è adatto per le linee non elettrificate e invece di anidride carbonica emette vapore, appunto, o acqua di condensa. A presentarlo è la francese Alstom, la quale ha appena vinto la gara per costruire 150 treni regionali per l’Italia e rinnovato il parco delle carrozze pendolari.
Treno a vapore: l’innovazione dalla parte dell’ambiente
Si chiama CoradiaiLint ed è stato sviluppato in accordo con i Land tedeschi, dopo una lettera d’intenti firmata nel 2014 con Bassa Sassonia, Renania Settentrionale-Vestfalia, Baden Wurttember e le autorità del trasporto pubblico dell’Assia.
CoradiaiLint, è alimentato con la cella a combustibile, il nucleo d’energia del treno. Quest’ultima fornisce la necessaria energia elettrica tramite la combinazione dell’idrogeno, immagazzinato in serbatoi a bordo, con l’ossigeno dell’aria nell’ambiente. Pertanto non ci sono emissioni di gas serra né particolato e l’energia è prodotta senza generatori o turbine, con rilascio maggiore o minore nelle fasi di accelerazione o frenata.
Ovviamente ha un prezzo superiore rispetto ad un semplice treno (quelli regionali nell’accordo-quadro sono intorno ai 9-9,5 milioni l’uno). Questo però potrebbe nettamente calare con una maggiore quantità di treni ordinati.