La maggior parte degli smartphone offre da anni il filtro “bellezza” che attenua brufoli, lentiggini, rughe e altri dettagli sul viso. Ci sono alcuni studi che dimostrano che tale funzionalità può avere un effetto negativo sulla salute mentale. Google sta disattivando le impostazioni predefinite dei Google Pixel e incoraggia altri OEM a fare lo stesso.
“Abbiamo deciso di comprendere meglio l’effetto che i selfie con filtri e altre modifiche potrebbero avere sul benessere delle persone”, dichiara Google in un post, “soprattutto quando i filtri sono attivi per impostazione predefinita. Abbiamo condotto più studi e parlato con esperti di salute mentale di tutto il mondo. Ci siamo resi conto che quando non sei a conoscenza dell’eventuale filtro che altera i tratti del volto per impostazioni predefinite, le foto possono avere un impatto negativo sull’autostima e il benessere della persona, più di quanto si possa pensare”.
Google si oppone ai soliti nomi dei filtri bellezza nelle app per la fotocamera: impongono standard sbagliati
“Questi filtri predefiniti possono tranquillamente stabilire uno standard di bellezza, ed è sbagliato”. L’azienda, come accennato prima, suggerisce anche ad altri OEM e/o sviluppatori di app per scattare foto di evitare termini come “miglioramento“, “abbellimento“, poiché tutti implicano che la foto non modificata necessita di miglioramenti. Anche Google sta seguendo il proprio consiglio, i dispositivi Pixel presto avranno il ritocco del volto disattivato per impostazione predefinita.
L’opzione che ritocca il volto rimarrà disponibile, ma ci sarà una nuova interfaccia utente che spiega esattamente cosa fa. Sarà introdotto anche un’ulteriore modifica all’opzione “Naturale” che permette di rimuovere i filtri. Il nome della funzionalità cambierà affinché non si abbia l’impressione che naturale implichi “da migliorare”, “blando”, “sciatto”, “basico” e così via.