Subire un pignoramento non è mai una buona cosa: trovarsi in una situazione di debito così innalzato è indice di una cattiva gestione patrimoniale. Purtroppo, oggi, contrarre dei debiti senza riuscirli ad onorare sta diventando sempre più comune a causa dell’economia che circonda ogni individuo e che non gli dà abbastanza autonomia per poter vivere una vita semplice e tranquilla. Il pignoramento del conto, dunque, è un azione che la banca adotta quando deve recuperare ad ogni costo del denaro, ma come avviene?
Svegliarsi un giorno e trovarsi il conto corrente pignorato è qualcosa di tipico dei film Hollywood, ma in realtà tutto ciò non può accadere. In Italia l’iter prestabilito è molto semplice da capire: scopriamolo di seguito.
Affinché il pignoramento possa essere intrapreso, è necessario avviare una pratica legale alla quale solo il giudice potrà dare esito positivo o negativo. Il soggetto interessato, quindi, riceverà presso la propria dimora un atto di notifica che lo metterà al corrente dell’ipotetico pignoramento. Fino alla sua nomina in giudizio e all’esito del giudice, il conto corrente rimarra intatto così come lo è sempre stato. A fine udienza, poi, al giudice spetterà un compito essenziale: fissare la quota del pignoramento, il metodo di pignoramento e, in caso, disporre la chiusura del conto corrente in questione.
Attenzione ad onorare i propri debiti: anche se difficile è meglio trovarsi con qualche euro in meno a fine mese che senza più un conto corrente o peggio ancora!