La questione più importante nella ricerca e nello sviluppo di dispositivi tecnologici è relativa all’energia usata per il loro funzionamento. La batteria attualmente è il fattore più limitante per la maggior parte di dispositivi in commercio. Se pensiamo agli smartphone ad esempio, lo spessore è dato essenzialmente dalla necessità di avere una batteria estremamente capiente per non rimanere a secco durante la giornata. Lo stesso vale per le automobili elettriche, dal peso eccessivo e dall’autonomia limitata a causa di batterie poco performanti e molto pesanti.
Ma la situazione potrebbe presto cambiare, grazie ad un settore molto particolare della ricerca che prevede l’utilizzo di scorie radioattive per la creazione di nuove batterie dalla durata illimitata.
La rivoluzionaria batteria che viene direttamente dal futuro basa la propria tecnologia sul riciclo di scorie nucleari. A lavorare sul progetto troviamo l’azienda californiana NDB,
che cerca di sfruttare le barre di grafite utilizzate nei reattori nucleari come moderatori delle reazioni del nucleo e divenute quindi radioattive. Queste barre, una volta purificate, dovrebbero poi essere impiegate per creare diamanti artificiali al carbonio-14. Una volta rivestiti con un sottile di strato di carbonio-12, non solo non sarebbero più radioattivi, ma anche altamente resistente.L’unico modo per penetrare il guscio di carbonio-12 sarebbe quello di usare apparecchiature estremamente costose. Il pericolo in questo modo sarebbe ridotto veramente al minimo e la radioattività emessa sarebbe inoltre inferiore a quella generata naturalmente dal corpo umano.
Potremmo presto ritrovarci con delle batterie in grado di alimentare uno smartphone per 9 anni, un’automobile elettrica per 90 anni e dispositivi di piccolissime dimensione per la bellezza di 28mila anni. Una durata incredibile che rivoluzionerebbe l’utilizzo e la durata dei dispositivi attuali, inaugurando una nuova era tecnologica.