Il primo operatore a posare la pietra tombale per il 3G è proprio Vodafone, sempre all’avanguardia nel momento in cui il contesto si sposta verso il progresso della rete mobile. Così come ha esordito con largo anticipo per il 5G con le nuove offerte decide di soprassedere all’uso di un network che tra non molto diventerà inservibile. A dire il vero lo è già con miliardi di utenti che lo usano soltanto come toppa ai problemi della rete LTE. Ecco il nuovo processo di conversione di rete attuato dal gestore rosso in oltre 1000 Comuni Italiani.
Il termine ultimo stabilito per la dismissione totale della rete Vodafone 3G è il 31 gennaio 2021. In 1.100 Comuni si proporrà un upgrade della qualità con pi efficienza e sostenibilità nei confronti della Giga Network. Permarranno soltanto le reti di tipo 2G, ad uso e consumo di chiamate, SMS e sistemi di teleallarme, e 4G con impatto nulla rispetto alla situazione attualmente in vigore. Il gestore sottolinea come:
“Vodafone realizza continui investimenti nell’evoluzione della GigaNetwork, la nuova generazione di rete che integra tutte le più avanzate tecnologie per rispondere all’accresciuta domanda di qualità e quantità di dati, utilizzando lo spettro disponibile nel modo più efficiente possibile, allocandolo sulle tecnologie di nuova generazione“.
Il processo conterà quindi su una riqualificazione delle vecchie linee 3G. Lo scopo è quello di combinare le frequenze aumentando la copertura, la stabilità e la qualità del segnale nelle zone più soggette al digital divide. Non è esclusa nemmeno la possibilità di attivare un profilo fixed wireless con velocità nettamente superiore rispetto ad una tradizionale linea domestica di tipo ADSL.
Un processo che porta con sé anche ulteriori vantaggi come ad esempio un sostanzioso risparmio di energia quantificabile nell’ordine di 100 GWh entro il 2021.
Il gestore provvederà ad informare preventivamente i clienti con SIM avente capacità inferiore a 128 Kbps o impossibilitati al 4G con apposito SMS di notifica.