Quando tutto sembra andare nel verso giusto, ecco che si pone sul cammino il problema. È il caso della Polestar 2, il cui problema software ha costretto il costruttore a richiamare tutte le sue nuove auto elettriche per applicare un correttivo. Tutto iniziò dalle lamentele di alcuni clienti che avevano riscontrato dei strani difetti sulle proprie auto, in alcuni casi immediatamente dopo averle ritirate dal concessionario.
Il “difetto di fabbrica” non era affatto innocuo. L’auto tendeva a spegnersi da sola senza preavviso e non c’era alcun modo di farla ripartire. L’unica alternativa era avvisare i soccorsi per farsi aiutare a trainare il veicolo al centro assistenza. Inizialmente si pensava fosse un problema di batteria a 12 V ma, col tempo si è poi scoperto che il reale dilemma aveva caratteristiche molto più gravi. Fortunatamente ciò non ha causato incidenti stradali mortali. Ad ogni modo i problemi sono stati dichiarati critici per la sicurezza
e per questo è stata optata una campagna di richiamo.Al momento, però, non è ancora chiaro come sarà gestita la procedura che riguarderebbe circa 2.200 autovetture. La Polestar 2 era partita discretamente in Europa, nei Paesi in cui venne commercializzata (in Italia non è ancora disponibile). Era difatti un modello elettrico su cui il creatore puntava moltissimo. Eppure stando alla descrizione del prodotto, Polestar 2 aveva dei buoni propositi come ad esempio la powertrain da 300 kW/660 Nm con una batteria da 78 kWh (500 km di autonomia WLTP). Purtroppo però il debutto non è andato bene come Polestar sperava. Non resta che aspettare la decisione “di riparazione ai danni” da parte del costruttore.