Ragionati nella maggior parte dei casi, i piani dietro l’acquisto di un auto non sono mai casuali, soprattutto quando poi bisogna iniziare a fare i conti con bolli, assicurazioni, permessi di parcheggio e il carburante. Proprio per questa serie di motivi, ritrovarsi con il dover spedire l’auto indietro a causa di una problematica non è mai una bella notizia eppure accade.
La storia ci insegna che diverse volte le auto sono state richiamate in fabbrica. A tal proposito le vicende di Renault, Ford, Toyota e Honda possono fare da capostipite.
Analizzandolo sommariamente possiamo vedere come le stesse case produttrice abbiano reagito diversamente a degli errori di fabbrica. Il caso più sconcertante, in questo caso, è rappresentato da Renault che si rifiutò di provvedere al consumo eccessivo di olio a causa di un difetto, da loro poi definito un effetto dell’usura.
Ford, contrariamente a tutto ciò, si accorse di un avaria alla batteria delle sue auto che avrebbe potuto degenerare in pericolosi incendi: proprio per questo la stessa azienda inizió a richiamare in fabbrica i modelli prestabiliti offrendo, per fortuna, ai possessori la manutenzione gratuita.
In linea con i provvedimenti assunti da Ford troviamo quelli di Toyota e Honda. Dopo aver registrato dei problemi al sistema di airbag, entrambe le cascate si sono assicurate di rimediare al danno attraverso una manovra che ha visto più di mezzomilione di auto tornare indietro.
Le auto coinvolte nell’inchiesta Renault sono:
Le auto Toyota e Honda sono: