Grandi società come Audi, BMW. Ford, Tesla e Mercedes stanno promuovendo ed annunciando una conversione totale verso l’auto elettrica. Le vecchie soluzioni endotermiche pare siano destinate a sparire nel giro di un decennio al massimo. Eppure il discorso sta cambiando in queste settimane che vedono la presa di posizione dei motori Diesel Euro 6D-Temp, amici dell’ambiente e con una serie di qualità che meritano di esser riconsiderate.
Ecco perché il Diesel batte l’elettrico nonostante gli sforzi profusi dai Big dell’industria automobilistica nazionale ed internazionale.
Partiamo con il prezzo delle dotazioni. A parità di performance ed allestimenti appare evidente la disparità commerciale tra le due soluzioni. Un’auto con motore elettrico costa sempre più di una corrispettiva versione con propulsione a combustibile infiammabile. Il maggiore costo si deve proprio alle batterie, tra i cui svantaggi figurano una scarsa resa in autonomia e la richiesta di una manutenzione ordinaria e straordinaria circoscritta al massimo ad un decennio in condizioni ideali.
Tutta un’altra serie di fattori discriminano al momento le EV. Tra questi, ad esempio, autonomia e velocità di ricarica. Con un pieno di elettronici su una vettura consumer standard difficilmente si superano i 300 Km di percorrenza con serbatoio pieno. Oltretutto, in assenza di ricarica rapida, i tempi si dilatano considerevolmente passando da 30 minuti a diverse ore di esposizione alla presa di corrente. Con il Diesel il problema non si pone. Pochi minuti ed il serbatoio segna 1000 e più chilometri di autonomia.
Sempre restando in tema rifornimento è impossibile non notare il pareggio di listino che si introduce per i costi elettrici. In media, infatti, una ricarica costa all’utente qualcosa come 0.50 Euro a KWh prelevato, sia esso dalla rete elettrica di casa che da quella pubblica in corrente continua. Costo che lievita se si sceglie la ricarica rapida.
Tanto, inoltre, si è detto sul fattore inquinamento Diesel. Le tesi iniziali sono state di recente ribaltate da un confronto che ha visto protagoniste Tesla Model 3 e Mercedes Classe C. Avreste mai pensato che il CES-IFO di Monaco di Baviera potesse scoprire che i motori Euro 6D-Temp fossero più ecologici delle batterie? Sembra impossibile ma nel computo della CO2 è stato preso anche in considerazione il limite chimico degli ioni di litio che degradandosi nel giro di 10 anni costringono le fabbriche a nuova produzione. I costruttori, infatti, inquinano nel produrre le batterie a fronte di una linea di finalizzazione ancora basata sull’uso di materiali ad alto impatto ambientale.
Sembra che il 2020 sia solo il trampolino di lancio per una tecnologia dei motori che deve e può ancora migliorarsi. Di fatti siamo ancora in attesa di una più massiccia presenza di colonnine di ricarica, attualmente assenti in autostrada e rade nei tratti urbani a causa di un’intensa burocrazie. Appuntamento con la rivoluzione solo rimandato, forse.