Lo stato di emergenza Covid-19, viste le numerose crescite dei contagi, si è protratto fino al 31 gennaio 2021. Assieme a questo quindi, anche Immuni (applicazione mobile gratuita italiana realizzata per aiutare il monitoraggio e il contenimento dell’epidemia) ha prolungato il suo tempo di attivazione. Come si legge tuttora nel sito ufficiale (sezione FAQ) dedicato all’utile strumento di tracciamento, “tutti i dati salvati sul dispositivo o sul server saranno cancellati quando non più necessari e in ogni caso prima del 31 dicembre 2020″. Con le nuove regole introdotte dal DPCM il limite dell’operatività dell’app viene quindi rimandato al 31 dicembre 2021.
Immuni: lo slittamento a causa della crescita dei contagi
Il Governo ha poi deciso di rendere possibile l’uso di Immuni anche mentre si è in viaggio in Europa, grazie all’interoperabilità con piattaforme simili. Ciò vuol dire che un cittadino italiano potrà ricevere notifiche sui contatti con persone contagiate anche quando si trova in un’altra nazione europea (come la Germania e l’Irlanda). Sul punto la bozza di decreto afferma: “É consentita l’interoperabilità con le piattaforme che operano, con le medesime finalità, nel territorio dell’Unione Europea.”
Per fortuna l’app Immuni ha superato il traguardo dei 7 milioni di download, anche se questi non sono ancora abbastanza. Per di più da qualche giorno è possibile controllare l’andamento dei download, delle notifiche inviate e del numero di utenti positivi registrati da Immuni attraverso il sito ufficiale. È necessario ricordare che, anche se il download dell’app non è obbligatorio, la giusta scelta permetterà di limitare la diffusione del virus quanto più possibile.