L’introduzione del 5G permetterà agli utenti di accedere alla nuova era della connettività mobile. Grazie all’attivazione dei ripetitori anche per gli utenti privati, chiunque disponga di uno smartphone 5G e di un piano tariffario che sia supportato dalla rete (come i nuovi bundle di Tim e Vodafone
) potrà toccare con mano le potenzialità e la velocità della nuova connessione.Presto saranno implementate le caratteristiche necessarie, agli utenti, per accedere a tutti i vantaggi del 5G, ma si tratterà di un processo lungo e graduale che richiederà almeno 2 anni di tempo.
Dinanzi a tutte le novità che ci attendono, verrebbe da domandarsi in che modo gli operatori pensano di recuperare gli oltre 6,5 miliardi investiti nelle infrastrutture e nelle risorse necessarie per l’attivazione della rete.
Sicuramente non basterà l’aumento dei costi per la fruizione del 5G (che attualmente risultano già piuttosto elevati rispetto ai bundle 4G a cui siamo abituati). E benché gli operatori abbiano già messo in atto diverse fasi di rimodulazione dei costi delle altre offerte, neppure questo sarà sufficiente a recuperare in toto l’investimento profuso nel 5G.
Sarà dunque necessario iniziare a tagliare sulle tecnologie che non hanno futuro. In particolare, si prevede lo switch off del 3G.
Anche qui non c’è bisogno di allarmarsi, perché il processo richiederà tempo e un miglioramento nella copertura del 4G, prima di procedere allo switch off.
D’altra parte, ai piani alti delle società di telefonia si pensa già a questa prospettiva: il 3G non ha alcun futuro dopo l’introduzione della nuova generazione di connessioni mobili, e tenerlo in vita costituirebbe un ulteriore esborso di denaro che invece andrebbe canalizzato verso le nuove sfide nell’ambito della tecnologia.