Una nuova analisi dell’Autorità Bancaria Europea ha stimato un fondo cassa UE da 10.000 miliardi di euro. Sono soldi fermi lasciati a marcire dagli utenti nella speranza che questi possano essere al sicuro da malviventi ed autorità fiscali. Eppure non è affatto così in quanto il denaro inerte è soggetto alla cosiddetta patrimoniale da inflazione
cui si corrisponde un fattore negativo dovuta all’introduzione di una svalutazione che per il 2020 è del 2% rispetto al 2019. Ciò significa che depositando una certa ben determinata cifra ci troveremo con un ammanco proporzionale al suddetto valore imposto dalla crisi economica e dal mercato azionario.Per far fronte a questa scomoda tassa è necessario calibrare un piano di risparmio ad hoc da concordare con un esperto di marketing e finanza. La regola di un buon investitore è sempre quella di mantenere alto il valore dei soldi evitando l’inflazione. In tal caso si presuppone l’esistenza di un piano di rendimento a rischio controllato che applichi i dovuti interessi positivi in modo tale da equilibrare il credito senza riscontrare perdite.