Il Gruppo BMW ha deciso di avviare una campagna di richiamo volontaria per circa 26.700 modelli appartenenti alla gamma Ibrida Plug-In. Il problema riscontrato dalla casa è relativo alla sicurezza delle batterie che compongono queste versioni.
Tra i modelli BMW coinvolti rientra l’intera gamma dei SUV della famiglia X ma anche la Serie 2 Active Tourer, Serie 3, Serie 5, Serie 7, i8 Coupe e Roadster. Per quanto riguarda la famiglia MINI invece il richiamo coinvolge la Countryman.
Per un riferimento più completo, i lotti produttivi interessati sono quelli realizzati tra il 20 gennaio e il 19 settembre 2020. Il gruppo ha immediatamente provveduto a bloccare le vendite di eventuali vetture ancora in concessionario e sta intervenendo per quelle già consegnate.
Secondo le analisi interne svolte dal Gruppo BMW, alcune particelle esterne avrebbero contaminato il processo di realizzazione e assemblaggio
delle batterie. Questa situazione potrebbe comportare dei cortocircuiti durante la fase di ricarica con conseguenti incendi o esplosioni.Nonostante si tratta di casi limitati, il produttore ha deciso di avviare la campagna di richiamo preventiva. Il problema alle batterie è stato segnalato inizialmente nel mercato Inglese. In totale si sono contate oltre 2900 vetture caratterizzate dai problemi di produzione. Immediatamente dopo la campagna è stata estesa a livello globale, tenendo sotto controllo i oltre 26.700 vetture.
Ovviamente BMW si scusa con tutti i clienti e i futuri clienti per l’inconveniente tecnico ma la sicurezza è un punto centrale per il brand. Questo problema arriva pochi giorni dopo una campagna simile avviata da Hyundai. Il brand coreano infatti ha deciso di controllare le batterie di oltre 77 mila veicoli per potenziali problemi.