Continua ad aumentare in modo preoccupante il numero di persone che quotidianamente scoprono di essere positive al coronavirus. Dopo un periodo estivo che aveva comunque fatto ben sperare visto il relativamente basso numero di nuovi casi giornalieri adesso la situazione inizia ad essere preoccupante. Ne è controprova il nuovo DPCM che stabilisce una decisa stretta alle attività sociali che possono comportare maggiori rischi di contagio.
A lanciare l’allarme anche l’Istituto Superiore di Sanità; attraverso le parole del epidemiologo Patrizio Pezzotti ha dichiarato: “A breve i morti saranno 100 al giorno”. L’epidemiologo ha aggiunto che tra il momento della manifestazione dei primi sintomi del coronavirus e il decesso trascorrono di solito due settimane; di conseguenza: “Le oltre 40 vittime che contiamo oggi sono quelle che si sono ammalate quando avevamo poco più di 1600 contagi al giorno. Ora, con quasi seimila contagi in un giorno e con il nostro tasso di letalità, la curva dei decessi tra un paio di settimane è destinata a sfiorare le tre cifre”.
Coronavirus: il rischio è il collasso degli ospedali
Il problema sostanziale dell’aumento dei casi di pazienti afflitti da coronavirus è sempre legato all’ospedalizzazione. L’aumento dei nuovi casi infatti costituisce un problema per gli ospedali di tutta Italia. Il timore, se la curva continua a cresce a questa velocità, e di non avere più posti a disposizione per i nuovi malati.
A tal proposito appare già critica la situazione in Campania dove il governatore De Luca ha già prospettato la possibilità di un nuovo lockdown se la curva dei pazienti contagiati dal coronavirus non dovesse appianarsi. Allo stato attuale delle cose, con questo ritmo, sono in molti a chiedersi quanto tempo il sistema sanitario possa resistere prima che si raggiunga il punto di saturazione.