Il virus pandemico non è bastato per rendere il 2020 un anno particolarmente fuori dalle regole. Tra i disastri naturali come i terremoti, le tempeste, i crolli di svariati ponti, la morte di molteplici persone per via del Covid-19 non potevano mancare le accuse infondate alla famosa rete di quinta generazione e la conseguente reazione degli utenti contrari. Tra gli atti vandalici vediamo le antenne della nuova rete bruciate ad aprile a Maddaloni.
In realtà il 5G altro non è che l’insieme di tecnologie di telefonia mobile e cellulare, i cui standard definiscono la quinta generazione con una soluzione non indifferente.
Nel 2020 tali questioni sembrano essersi affievolite. Anzi, sembrerebbe che entro la fine dell’anno gli smartphone 5G raggiungeranno i 251 milioni di unità, pari a un incremento del 1.282% rispetto ai 18,2 milioni di unità vendute nel 2019. Secondo i ricercatori di Strategy Analytics, i dispositivi Samsung e Huaweidirigeranno tale crescita. Ovviamente non può mancare Apple, che il 13 ottobre ha svelato i primi iPhone 5G. Questi tre marchi, in base alle stime, totalizzeranno i due terzi delle vendite complessive.
Quanto ai mercati, il primo sarà la Cina, seguita dagli Usa. Il 5G “è il motore principale della crescita del mercato degli smartphone, oggi e nel decennio a venire”, dichiarano i ricercatori. Ad ogni modo, sebbene “la categoria 5G sia oggi il segmento a più rapida crescita del settore degli smartphone, rimangono diverse sfide”, proseguono gli analisti. “Molti modelli di cellulari 5G sono troppo costosi e la maggior parte delle reti 5G degli operatori sono incomplete, mentre le molte ondate di coronavirus stanno affaticando i consumatori nei mercati occidentali come gli Stati Uniti e l’Europa”.