Il virologo Roberto Burioni si è espresso in merito alla questione della trasmissibilità del Coronavirus tramite superfici infette. Egli ha da poco dichiarato: “Dati sulla trasmissibilità attraverso il contatto con una superficie contaminata non sono disponibili per Sars-CoV-2. Sappiamo però che per altri virus, come l’influenza, può avvenire, per cui rimane validissimo il consiglio di lavarsi bene le mani”. Tali affermazioni non sono molto rasserenanti in questo periodo di allerta generale, ma possono servire per mantenere un’attenzione alta.
Quale superficie è alla portata di tutti in ogni istante della giornata oltre ai mezzi pubblici? Molto semplice. Lo smartphone, soprattutto per via dello smart working, è la casa di virus e batteri: ma può essere un veicolo di contagio per Coronavirus?
A rispondere è Elena Azzolini, della direzione medico sanitaria dell’Irccs Humanitas (Milano). “Il virus può entrare nel nostro organismo solo mediante un contatto diretto con le mucose del naso, della bocca o degli occhi — dichiara —. Cuffie, auricolari e microfoni, per quanto vengano spesso utilizzati, non sono fonte di contagio. Il possibile rischio deriva dalla contaminazione delle mani che poi vengono a contatto con le mucose: per questo si insiste sull’importanza dell’igiene. Occorre dunque disinfettare sempre gli oggetti con un panno inumidito con prodotti a base di alcol, acqua ossigenata o candeggina”. La conclusione quindi è sempre la stessa: lavare le mani è FONDAMENTALE, non solo per via del Coronavirus.
“È comunque possibile, anche se molto improbabile, che il contagio avvenga attraverso lo smartphone. Per esempio se un individuo infetto starnutisse o tossisse sul nostro telefono e poi ci toccassimo con le mani contaminate bocca, naso o occhi” — continua l’esperta —.
“Pulire il proprio smartphone è comunque una buona abitudine, anche al di fuori dell’emergenza attuale, proprio in quanto strumento utilizzato con altissima frequenza. Le aziende produttrici consigliano l’uso di salviette a base di alcol isopropilico al 70% o panni inumiditi con disinfettante. In caso di dispositivi con tastiera, l’igiene delle fessure e dei tasti è spesso trascurata: si può fare con una bomboletta di aria compressa, passando poi le salviette o il panno. Naturalmente è bene attuare queste pratiche spegnendo e staccando dalla corrente i dispositivi”.
“Lavarsi bene le mani per almeno 20 secondi o con un gel a base di alcol (almeno al 60%), in particolare dopo aver utilizzato oggetti sporchi come lo smartphone o le cuffie contribuisce a evitare il contagio” spiega Azzolini. “Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono la chiave per prevenire l’infezione — conferma l’Istituto superiore di sanità —. Il virus entra nel corpo attraverso gli occhi, il naso e la bocca, quindi è importante evitare di toccarli con le mani non lavate”. In generale, per pulire le superfici, vanno bene disinfettanti contenenti alcol al 75% o quelli a base di cloro (all’1%).