Si tratta del nuovo standard di comunicazione digitale concepito per i canali TV. Al suo interno troviamo nuove regole per la trasmissione. Le antenne si sintonizzano su una nuova frequenza con i televisori obbligati alla compatibilità con il codec HEVC. Non tutte le apparecchiature sono pronte al cambio generazionale. Scopriamo insieme in cosa consiste questo inedito aggiornamento e se sia necessario o meno cambiare decoder e TV.
Il nuovo update concentrerà l’attenzione sull’alta definizione dei canali resa impossibile dall’uso dei tradizionali sistemi di decodifica del segnale. Le frequenze attualmente in uso passeranno alla rete 5G italiana per TIM, WindTre, Vodafone, Iliad e Fastweb.
Ciò significa che avremo bisogno di nuovi televisori compatibili o in alternativa di eventuali decoder DVB T2 da collegare alla nostra vecchia piattaforma. Una misura che non riguarderà tutti. Ne sono coinvolti coloro che già adottano un vecchio decoder via SCART di prima generazione oppure in possesso di una piattaforma prodotta prima del 1 Gennaio 2017. In tutti gli altri casi la compatibilità è assicurata.
Per avere la controprova per la ricezione in chiaro dei canali italiani basta fare un semplice test online che si ravvede ai canali 100 e 200 dell’attuale sistema. Per esito positivo si potranno ricevere tutte le trasmissioni previste da inizio 2021 in HD. In caso contrario bisognerà scegliere tra una nuova TV oppure un decoder di nuova generazione.
La scelta tra un televisore nuovo ed un semplice decoder dipende da alcuni fattori. Se abbiamo un televisore molto vecchio con display a bassa risoluzione e diagonale d’immagine è possibile scegliere un modello in offerta da uno dei tanti siti online o dai volantini. Se il nostro televisore ha una discreta dimensione ed un pannello a risoluzione accettabili potremmo ripiegare sul semplice decoder Gratis.
Il MISE, infatti, garantisce l’accesso al fondo comune da 150 milioni di euro che concede da 25 a 50 Euro di sconto per le famiglie che passano al segnale DVB T2. Basta compilare l’apposito modulo presente sul sito ufficiale in cui si dichiara un ISEE inferiore a 20.000 Euro. La gratuità del componente dipende dall’adesione del commerciante che può essere online oppure in negozio fisico.