Open Fiber ha investito ben 4,145 miliardi di euro per dar vita all’ampliamento del Project Financing per la sua attività.
L’idea di diffondere il project financing con il pool di istituti di credito era stata già approfondita due mesi fa, allo scopo di sostenere il piano industriale che ha tre obbiettivi principali. Trattasi dell’accelerazione della copertura nelle aree in Digital Divide, la copertura nei distretti industriali delle aree grigie e l’arricchimento del portafoglio di servizi per le imprese.
Open Fiber: le banche aderenti
Pertanto grazie alla rete Open Fiber il pool di banche aderenti composto da BNP Paribas, Société Générale e UniCredit in qualità di Underwriter, Global Coordinator, Global Bookrunners e Initial Mandated Lead Arrangers si amplierà notevolmente.
Ma non finiscono qua, perché a queste si uniscono la Banca Europea per gli Investimenti, Cassa Depositi e Prestiti, Banca IMI, Banco BPM, MPS Capital Services, Ubi Banca, Crédit Agricole, ING, MUFG Bank, Natwest, Banco Santander e Bank of China in qualità di finanziatori.
Il progetto dell’operatore wholesale italiano, che prevede la connessione di circa 20 milioni di unità immobiliari nelle aree nere, grigie e bianche ha dato vita a speranza e fiducia che hanno a loro volta permesso l’ampliamento del project financing (ha spiegato Elisabetta Ripa, AD di Open Fiber).
Il progetto finanziato dagli istituti in questione si basa sull’efficienza energetica della rete e sull’innovazione digitale tramite la copertura in fibra per affrontare il digital divide nelle aree C e D. Ma anche sull’impatto sociale tramite la fornitura di servizi di rete in ospedali, scuole e municipi.