Per riuscirci i due scienziati, che volevano comparare le proprietà della graffite a quella dei nanotubi in carbonio, utilizzarono del nastro adesivo. Sembrerà strano ma la ricerca che frutto ai due scienziati, Andrej Gejm e Konstantin Novosëlov, il premio Nobel per la fisica iniziò proprio con del nastro adesivo.
Per riuscire a ricavare il grafene i due scienziati hanno letteralmente staccato strati di grafite sempre più piccoli attraverso il nastro adesivo
. Alla fine i due scienziati riuscirono ad ottenere strati davvero sottili, composti anche solo da un atomo. E il successo del grafene, oltre che alle sue proprietà è dovuto anche alla semplicità con cui è possibile produrlo. Una delle principali applicazioni di questo nuovo materiale è sicuramente quello legato alla produzione di nuove batterie.Specialmente nel settore delle automobili elettriche l’introduzione del grafene potrebbe portare un notevole miglioramento delle prestazioni. Se ad oggi una normale batteria consente di percorre circa 100 o 200 Km una batteria che sfrutta il grafene potrebbe raggiungere i 600 Km; in oltre il grafene porterebbe in dote anche una riduzione dei tempi di ricarica rendendo ancora più agevole l’uso delle auto elettriche.