Il mercato degli indossabili è in fermento e sul mercato ormai ci sono una infinità di Band più o meno Smart: Fitbit, leader del settore indossabili, ha deciso pertanto di rinnovare la sua Charge introducendo il GPS, il sensore di ossigenazione del sangue e il chip per pagamenti NFC.
Esteticamente è impossibile distinguere la Fitibit Band 4 dalla precedente generazione, per comprendere meglio cosa è cambiato, scopriamolo insieme nella nostra recensione.
All’interno della confezione abbiamo il cavo di ricarica proprietario con clip, molto comodo e due mezzi cinturini in differenti misure per meglio adattarsi a diverse circonferenze di polso. Esteticamente nulla è cambiato rispetto alla Band 3 (quindi i vecchi cinturini restano compatibili), le dimensioni sono aumentate di pochi millimetri ed il peso di pochi grammi e al polso è impossibile notare differenze.
É resistente all’immersione in acqua dolce fino a 50 metri.
Invariato il Display OLED monocromatico da 39.3 mm, con una visibilità sotto il sole purtroppo solamente buona, ma la scelta del bianco e nero aiuta a consumare meno la batteria.
Il quadrante si attiva appena ruotiamo il polso, abbastanza reattivo, con swipe dall’alto verso il basso apriamo le notifiche. Dal basso verso l’alto andiamo nel riepilogo quotidiano, scorrendo verso destra navighiamo nel menù. Sulla sinistra è presente un tasto a sfioramento per tornare indietro o per, con una pressione prolungata, attivare modalità non disturbare. Bello il feed della vibrazione per le notifiche.
Il sistema di ricarica è comodo ma l’autonomia è solo buona, considerando quanto sia energivoro il GPS: si arriva ad una settimana circa di utilizzo se non accendiamo la rilevazione satellitare troppo spesso, se ci alleneremo almeno 1 ora al giorno col GPS acceso arriviamo a 4/5 giorni circa.
Fitbit ha introdotto il GPS, che fa la differenza in quanto ad affidabilità e precisione del tracciamento delle 6 attività sportive monitorabili (corsa, bicicletta, camminata, nuoto, tapis roulant ed esercizio all’aperto). Per avviare il GPS è necessario avviare l’attività desiderata, l’inizio dell’attività rilevato automaticamente non attiverà infatti il tracking satellitare. Poter contare sulla connettività GPS consente una migliore accuratezza rispetto alle band che ne sono prive e che si basano sull’ accelerometro per ottenere passi e cadenza. Anche qui non siamo davanti ad un dispositivo pensato per l’agonismo, per quello ci sono dispositivi dedicati ben più costosi, ma se siete dei jogger amatoriali potete avere dei dati affidabili per monitorare le vostre sessioni di allenamento e la vostra salute.
Fitbit ha aggiunto anche il sensore per la rilevazione dell’ossigenazione del sangue, che durante il sonno ci permette di vedere se abbiamo delle variazioni troppo importanti, campanello di allarme di eventuali apnee notturne da verificare con dispositivi medici adeguati.
Introdotto anche il chip NFC (prima bresente solo sulla Band 3 SE), che ci permette di andare a pagare appoggiando il Fitbit ai lettori di carte ed inserendo il pin di sicurezza,ma è un po’ scomodo inserire il pin utilizzando il pulsante a sfioramento sul lato sinistro e dobbiamo avere una carta di credito compatibile con Fitbit Pay.
Invariato il monitoraggio della frequenza cardiaca, che resta 24/24 con refresh ogni 5 minuti, che diventa ad ogni minuto mentre ci alleniamo.
I menu dell’orologio sono completi e la gestione delle notifiche è buona: possiamo infatti leggere le notifiche in ordine di arrivo (se troppo lunghe vengono però tagliate), archiviarle, cancellarle e rispondere attraverso messaggi rapidi che possiamo andare a personalizzare dall’applicazione proprietaria, che rimane completissima, ed è forse il vero valore aggiunto per chi sceglie Fitbit.
I menu dell’orologio sono davvero minimalisti e ci troviamo gli allenamenti, Spotify (purtroppo funziona solo se avete la versione Premium, avremmo preferito dei semplic comandi per le tracce audio come su altre band), il calendario,meteo ed un esercizio di respirazione, personalizzato e davvero ben realizzato (superfluo ma simpatico).
Au contraire l’app Fitbit è dettagliatissima e completa, possiamo persino andare ad aggiungere i bicchieri d’acqua che beviamo e selezionare da un database alimentare completissimo quello che abbiamo mangiato cercando direttamente la marca/prodotto.
Nella schermata principale abbiamo il riepilogo delle attività del sonno, del battito cardiaco e dei passi e, se andiamo nel dettaglio dei vari tab del sonno, della frequenza cardiaca o degli allenamenti troviamo una miriade di dati, grafici e registrazioni.
Dall’applicazione possiamo andare poi a personalizzare le risposte rapide delle notifiche e, per le ragazze, è possibile anche monitorare il ciclo mestruale.
L’introduzione del GPS lo ha reso un activity tracker molto preciso e il monitoraggio dell’ossigeno mentre dormiamo è indubbiamente intrigante. Trovo la scelta di poter controllare solo Spotify Premium molto limitante.
Il prezzo è alto se consideriamo l’assenza di uno schermo a colori, ma giustificabile per la qualità generale e per l’eccellente applicazione mobile, che ritengo essere la vera discriminante per gli utenti Fitbit.