E’ stata scoperta su Telegram l’esistenza di un bot che, grazie all’uso di algoritmi basati sull’intelligenza artificiale è in grado di trasformare l’immagine di una persona vestita in un finto nudo. Un tool gratuito e pronto all’uso, che non richiede nessuna particolare competenza per essere utilizzato, se non la deficienza.
Basta condividere l’immagine nella Chat del bot e attendere qualche istante – addirittura secondi – affinché l’intelligenza artificiale faccia il suo lavoro e restituisca l’immagine di un corpo spogliato. Un falso, ma così ben costruito e adattato all’immagine originale che un occhio meno esperto potrebbe non notare la natura fasulla della foto.
Telegram, un bot gratuito che denuda le persone e favorisce il revenge porn
Un’arma potentissima e spaventosamente orribile nelle mani di migliaia di utenti, potenzialmente accessibile da tutti gli iscritti a Telegram, che possono così utilizzare i falsi nudi per ricattare la propria vittima anche senza essere mai realmente entrati in possesso di una sua foto compromettente. Un bot che favorisce fenomeni disgustosi ma, ahimè, sempre più ricorrenti: stupro virtuale, revenge porn, molestie ed estorsioni.
Sono oltre centomila le vittime del bot, perlopiù compagne di scuola, colleghe, madri, sorelle. Non mancano le influencer e le celebrities, ma il 70% dei casi è costituito da soggetti privati – anche minorenni – di diverse nazionalità: Russia, Argentina, Stati Uniti e Italia. Le immagini deep-fake così generate sono state anche diffuse pubblicamente in canali Telegram e date in pasto agli utenti qui presenti.
“Usare gli algoritmi per creare delle immagini false con l’obiettivo di prendere di mira ex partner o conoscenti non è mai stato così semplice” ha commentato uno degli autori dello studio, Giorgio Patrini, sottolineando quanto il fenomeno dei deep-fake si stia sempre di più diffondendo per via degli strumenti gratuiti che sono oggi disponibili in Rete. A tal proposito, qualcuno ricorderà sicuramente DeepNude, l’app che denudava le donne. Un’applicazione che lo stesso creatore ha deciso di rimuovere dagli Store perché “il rischio di abusi è troppo alto, non vogliamo fare soldi in questa maniera”.
Un fenomeno pericolosissimo che continua a mietere numerose vittime e contro il quale, purtroppo, non esistono ancora strumenti per difendersi. E dal momento in cui è pressoché impossibile difendersi da questo tipo di violazione, si spera almeno in un maggior e più tempestivo controllo da parte del team di competenza di Telegram.
La triste e depravata realtà dei gruppi Telegram promotori del fenomeno
In queste ultime ore siamo venuti a conoscenza di un episodio assai spiacevole, prova di quanto questo fenomeno malato si stia sempre più velocemente diffondendo, senza alcun controllo. Instacagne è uno dei tanti gruppi in cui, ogni giorno, vengono postate immagini di donne e ragazze rubate sui profili social delle vittime, o in alcuni casi immagini private di ex-partner date in pasto ai lupi per vendicarsi di un qualcosa, o per il semplice e disgustoso desiderio di farlo. Perché il corpo di una donna è questo, è merce da mostrare e da vendere, qualcosa da possedere e da violare. Canile Minorile ne è un altro: qui il target è preciso, le minorenni. Ed oltre alla condivisione di immagini (anche deepfake realizzati con il Bot di cui abbiamo parlato in questo articolo), gli utenti sono invitati a votare la minorenne cagna della settimana. C’è anche chi propone scambi di immagini in cambio di denaro o altri favori.
Francesca è una delle tante vittime di questo fenomeno alla quale è stato chiesto di pagare una somma in denaro per la rimozione dell’immagine di una persona a lei molto vicina dal gruppo Telegram in cui è stata condivisa. Ovviamente, Francesca non sapeva nulla di tutto ciò, non sapeva che qualcuno avesse deciso di rubare l’immagine di questa persona dal suo profilo Instagram, e con ciò nutrire il desiderio perverso di un branco di lupi malati. E’ stato un utente X di Instagram ad accendere il campanello d’allarme, dopo l’ennesimo messaggio malizioso ignorato. Sei tu la ragazza del gruppo, vero? Quale gruppo? Ed ecco che tutto viene a galla.
Tutti i credits delle immagini vanno a Francesca (evitiamo di linkare il profilo della ragazza a tutela della sua privacy).
Rabbia, timore, disgusto e disprezzo per questa realtà così degradata che stiamo vivendo e che ogni giorni inghiotta e viola tante donne nel mondo. Speriamo che questa testimonianza possa far aprire gli occhi su ciò che succede sul Web e, soprattutto, nelle Chat. Denunciamo, infine, il gruppo Dipreisti Per Scelta di Telegram, uno dei tanti gruppi che promuovono questa realtà.