L’applicazione per le videoconferenze Zoom ha recentemente annunciato di voler puntare più sulla privacy. Dopo i problemi di privacy della scorsa primavera, l’applicazione per videoconferenze ha annunciato l’utilizzo della crittografia “end-to-end”.
La crittografia end-to-end è la stessa utilizzata per proteggere i messaggi su app come Telegram, Signal e WhatsApp. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
Zoom sta per introdurre la crittografia end-to-end
A partire dalla prossima settimana, e per 30 giorni, Zoom raccoglierà i feedback degli utenti che useranno il nuovo tipo di crittografia in videochat con un massimo di 200 partecipanti, ha spiegato la società in una nota. Ecco il commento del CEO di Zoom, Eric S. Yuan: “La crittografia end-to-end è un altro passo avanti per rendere Zoom la piattaforma di comunicazione più sicura al mondo“.
Oltre alla crittografia, Zoom ha annunciato anche l’arrivo di una piattaforma pensata per ospitare e monetizzare eventi online. Chiamata OnZoom, e disponibile in versione beta pubblica, la piattaforma consente di programmare e ospitare vari tipi di evento, dalle lezioni di musica o di yoga a concerti e spettacoli d’improvvisazione, e di vendere i biglietti per partecipare.
Sicuramente questa mossa favorirà tutti gli utenti che dovranno riprendere a lavorare da casa, insieme a quelli che non hanno mai smesso, soprattutto dopo l’ultimo DPCM emanato proprio la sera di domenica 18 ottobre 2020. Non ci resta che attendere per scoprire maggiori dettagli durante i prossimi giorni. Vi ricordo che Zoom è stata fondata nel 2011 a San Jose (California) da un un ingegnere di Cisco Systems. L’applicazione ha fin da subito avuto un grande riscontro da parte degli utenti.