I cambiamenti sono sempre difficili da accogliere, soprattutto se si tratta di qualcosa che ha a che fare con la tecnologia. L’entrata in vigore e in funzione della carta d’identità elettronica (CIE), ad esempio, rappresenta un’incognita ancora radicata nei pensieri di molti cittadini che, nonostante i tempi, aspettano ancora ad effettuare il rinnovo. Da alcuni anni, di fatto, chiunque abbia la necessità di rinnovare il proprio documento d’identità, riceverà automaticamente, per posta oppure allo sportello comunale, il nuovo formato digitale. Ciononostante, però, ad oggi sono molteplici gli Italiani che considerano questo nuovo standard rischioso per la privacy. Scopriamo quindi di seguito maggiori dettagli a riguardo.
Come accennato precedentemente, sono molteplici gli Italiani che hanno espresso i propri dubbi in merio ai livelli di sicurezza offerti dalla nuova Carta d’Identità Elettronica.
Le critiche sono principalmente legate alla privacy, aspetto fondamentale che negli ultimi anni risulta essere al centro di ogni nuova tecnologia.E’ importante sottolineare, però, che tutte queste paure risultano essere completamente infondate. Il nuovo formato CIE, di fatto, rispetta appieno gli standard di sicurezza ICAO MRTD, tant’è che quest’ultimo può essere utilizzato come token per SPLID L3.
In aggiunta bisogna ricordare che tutti i dati registrati, tra cui anche l’impronta digitale necessaria per il rilascio del nuovo formato elettronico, sono costantemente immagazzinati e protetti all’interno di server estremamente sicuri, posizionati nella banca centrale.
Infine ricordiamo a tutti i lettori che è possibile digitalizzare la propria Carta d’Identità Elettronica attraverso la nuova app CieID.