Ogni anno in Italia si raggiungono nuove vette di evasione fiscale. Gli ultimi dati, riferibili allo scorso anno solare, descrivono un quadro agghiacciante con cifre che culminano con i 110 miliardi di euro evasi lo scorso anno, tra evasione tributaria e contributiva.
A farla da padrone nella classifica delle tasse più eluse è l’Irpef (prelievo di redditi sulle persone fisiche) con 38 miliardi, seguita dall’IVA, con 36 miliardi. Tenendo conto che del totale della somma circa 96 miliardi riguardano l’evasione di tasse, più un ammanco di 11 miliardi di contributi previdenziali.
Cifre da paura se si pensa che somme del genere sono quasi pari a quelle richieste dall’Italia all’Unione Europea per fronteggiare la situazione di emergenza dovuta al Coronavirus. Pensare che ogni anno vada persa una simile quantità di denaro lascia riflettere sul fatto che nel nostro Paese manchi una seria educazione fiscale e un controllo molto più stringente su di essa.
Evasione al top, 110 i miliardi persi in un solo anno
Segnali positivi, se così si possono definire, provengono dall’ultima Legge di Bilancio, in cui ad esempio si è cercato di incentivare tutti gli esercizi commerciali ad adottare il POS per le transazioni – quasi azzerandone i costi di gestione e le commissioni – per indurre i cittadini ad utilizzare il digitale come metodo preferenziale di pagamento.
D’altra parte, non è ancora abbastanza: “Se il governo varasse una riforma fiscale rigorosa, ma improntata all’equità, e non a tappe, ma chiara, equa e giusta, riuscirebbe anche a colmare il gap di gettito, in un triennio, perché per i contribuenti che oggi evadono sarebbe più conveniente onorare impegni e scadenze piuttosto che correre il rischio di accertamenti e di pesanti sanzioni”, commenta il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro, come riportato sulle pagine di Adnkronos. Si attendono notizie più benauguranti circa la Legge di Bilancio 2021, mentre nel frattempo il Governo ha ulteriormente prorogato il periodo di tolleranza fiscale fissandone il termine al 31 dicembre 2020.