Il D.Lgs 504/95 ha istituito alcuni importanti sgravi fiscali per i coltivatori diretti, infatti, possono acquistare il gasolio destinato ai macchinari agricoli pagando solo il 22% di tasse. Questo carburante, detto gasolio agricolo, è identico al normale gasolio usato per automobili e camion con le differenze della minore tassazione e il colore verde utilizzato per distinguerlo da quello ordinario.
Purtroppo non è destinato a tutti, il gasolio agricolo non si trova nei normali distributori ma esclusivamente presso i consorzi agrari. Questi possono venderlo solo a soggetti che possiedono i seguenti requisiti:
Per garantire che l’agevolazione valga solo per i mezzi agricoli, i consorzi potranno vendere solo quantità limitate di gasolio agricolo, in misura proporzionale alle dimensioni dei terreni posseduti ed al tipo di coltivazioni praticate.
Il gasolio agricolo è quindi chimicamente uguale a quello utilizzato per le automobili, ma c’è il rischio di un uso diverso da quello per cui è destinato, ricordiamo infatti che va usato esclusivamente per alimentare mezzi sfruttati nella lavorazione della terra o per altre attività legate, comunque, all’agricoltura. Il forte risparmio per il consumatore allo stesso tempo, è un danno erariale per lo Stato. Per questo motivo la normativa punisce severamente l’uso improprio di questo carburante. Il D.Lgs 504/95 prevede una sanzione amministrativa che può arrivare al decuplo delle imposte evase. Oltre ad una pena detentiva che può arrivare a cinque anni per chi produce o vende illegalmente il gasolio agricolo. La Corte di Cassazione ha però alleggerito le conseguenze per i trasgressori. I giudici hanno escluso la possibilità del sequestro degli automezzi alimentati irregolarmente con questo carburante.