Per lo studio i ricercatori hanno applicato un modello fluidodinamico computazionale per comprendere meglio come avvenga il trasporto delle particelle all’interno di un’aula scolatstica. Per stessa ammissione dei ricercatori infatti: “Uno dei luoghi più importanti per acquisire una rapida comprensione del trasporto di particelle virali è quello scolastico“.
Per le simulazioni si è adottato un modello che comprende 9 studenti più un insignente. Stando ai risultati uno delle principali punti di concentrazione
di queste particelle è costituito dai condotti di ritorno dei sistemi di ventilazione. Inoltre le particelle di aerosol rilasciati dagli studenti, che possono fungere da veicolo per i coronavirus, come dichiarato dai ricercatori: ” Si disperdono nell’ambiente ma la loro concentrazione non è uniforme, a causa della posizione della fonte di particelle dell’aria condizionata”.Aggiungendo poi: “Le particelle possono essere trasmesse da uno studente ai banchi o ai vestiti di altri studenti, anche se tenuti separati da una distanza di 2,4 metri“. Tuttavia lo studio ha dimostrato come basta semplicemente aprire la finestra per ridurre di circa il 70% l’accumulo di particelle; le goccioline infatti finiscono per disperdersi nell’ambiente riducendo in modo considerevole il rischio di contagio.