Le donne sempre più protagoniste nel mondo dei videogiochi. E questo ciò che emerge da un recente studio condotto da Feminist Frequency, il collettivo diretto dall’attivista e critica Statunitense Anita Sarkeesian, che ha analizzato nello specifico la crescita della presenza femminile all’interno dei videogiochi. I numeri, di fatto, sono molto incoraggianti: si scopre infatti che, analizzando i recenti eventi di Sony, Microsoft, Ubisoft ed Electronic Arts, il 18% dei giochi presentano al loro interno figure femminile. Un gran passo in avanti rispetto al solo 5% di presenza femminile registrato nel 2019. Resta comunque più alta la presenza maschile che si aggira intorno al 23-24%.
In effetti, dopo aver assistito alla presentazione dei prossimi giochi in arrivo e dei titoli di punta della next-gen, sono molteplici i titoli in cui i personaggi femminili la fanno da padrone.
Tra questi troviamo anche alcuni titoli di largo spessore, come Horizon 2: Forbidden West, Kena: Bridge of Spirits, Project Athia e Pragmata. Una tendenza molto importante, quindi, sancita anche dal successo ottenuto da Ellie e Abby, le due eroine viste in “The Last of US: Parte 2”Per quanto entusiaste di questo risultato, le analista che hanno condotto lo studio si dimostrano comunque caute. Nonostante sia stato registrato un importante aumento dei personaggi femminili nei videogame, Anita Sarkeesian ha ugualmente affermato che “il 2020 rappresenta un’anomalia statistica una tantum, che potrebbe vedere rapidamente un ritorno allo status quo”.
Voi cosa ne pensate di questo cambiamento radicale? Che sia arrivato il momento definitivo di pareggiare le percentuali di presenza maschile e femminile nei videogiochi? Fatecelo sapere nei commenti.