La IEEE Microwave Theory and Techniques Society (MTT-S), circa quattro anni fa a San Francisco, ha finanziato una delle prime analisi sull’Internet of Space (IoS) all’International Microwave Symposium (IMS). Il gruppo insieme alle società satellitari e utenti finali, ha conosciuto le sfide tecniche e di business che deve affrontare il settore, ancora emergente.
I miglioramenti e gli obiettivi da raggiungere in futuro con la rete 5G
Gli analisti di Deloitte hanno previsto che entro la fine del 2020 ci saranno più di 700 satelliti nel campo della bassa orbita terrestre, per offrire internet a banda larga su una scala globale, rispetto ai circa 200 del 2019.
Con un mix di reti e antenne, organizzazioni ed enti potranno sfruttare al massimo la velocità del 5G ma soprattutto ottenere quelle informazioni fondamentali per capire cosa accade al di là dell’atmosfera, in tempo reale. Questa corsa allo Spazio spera di raggiungere due obiettivi: semplificare l’accesso alla banda larga via satellite e fornire dati di qualità superiori per lo studio di stelle e pianeti.
Quella in via di sviluppo è una comunicazione bidirezionale e i principali artefici di tale lavoro sono Starlink di SpaceX, Project Kuiper di Amazon e OneWeb, sostenuta da Softbank.
In futuro la maggior parte dei clienti e delle parti interessate considererà la connettività satellitare semplicemente come un altro mezzo per ottenere dati remoti via cloud. Per le zone rurali, dove le connessioni internet sono inaffidabili se non addirittura inesistenti, l’IoS fungerà da abilitatore essenziale di tecnologia. Per soggetti pubblici e organizzazioni, vorrà dire invece capire meglio e in maniera più veloce come si evolve l’Universo.