“I videogiochi mi hanno affascinato fin da bambino. Il primo a cui ha giocato negli anni ’80 si chiamava Manic Miner, su ZX Spectrum, il primo computer con tasti in gomma sviluppato dall’eccentrico genio Clive Sinclair. Volevo il Commodore 64, ma non potevamo permettercelo. Ero ossessionato. Ho giocato e giocato”. Ma non era abbastanza per lui giocare. Voleva fare di più, capire come funziona. “All’età di 10 anni ho semplicemente svitato il retro del computer e ho dato un’occhiata all’interno. Ho fatto a pezzi la scheda madre, rimesso tutto insieme e ho ripreso a giocare”.
“Non avrei voluto vivere in nessun’altra epoca”, dice Cottam. “Allora potevi smontare le cose e fare tutto da solo. Non puoi più farlo allo stesso modo”.
ZX Spectrum è stata la sua introduzione a questo mondo e questo modo di vedere le cose, l’origine della sua passione soprattutto per i software. In seguito si è laureato e specializzato in questo settore. “Ho imparato molto”, dice, imparando molto anche nell’ambito della musica e dell’arte. “Leggeva riviste e prendeva in prestito materiale da altre persone”.La sua storia dimostra anche l’impegno, la dedizione, il tempo che ha dedicato a trasformare la sua idea in un progetto concreto. Cottam è ora uno dei punti di riferimento per gli appassionati di gaming. Riuscire a vivere l’esperienza dei videogiochi come se fosse realtà è un po’ quel che tutti i fan del gaming desiderano. Antstream serve proprio a questo. Trattasi di una vera e propria piattaforma che renderà i videogiochi contenuti fruibili come se fossero una Serie TV, in modo interattivo e immediato.