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Carta di identità: il nuovo formato elettronico-digitale è davvero sicuro?

Per tanti italiani permane il dubbio circa l’affidabilità della carta di identità. Passata dal classico formato cartaceo al più versatile e moderno layout a “carta di credito” si configura come la diretta evoluzione di una proposta considerata da molti come antiquata. L’ultima arrivata è la CIE ID, ovvero l’applicazione mobile per dispositivi Android ed iOS che consente di gestire il documento dal proprio telefono.

In questi ultimi due casi le dinamiche di utilizzo sono pressoché identiche con indubbi vantaggi nella gestione semplificata degli accessi in chiave PA (Pubblica Amministrazione) e nell’identificazione accreditata del cittadino ai vari servizi (come, ad esempio, SPID che servirà per accedere al bonus mobilità).

A chiarire il discorso sicurezza si è posto l’Istituto Poligrafico della Zecca di Stato che grazie al supporto del Ministero dell’Interno garantisce affidabilità certa per la gestione protetta dei dati. Ecco che cosa è stato confermato.

 

 

Carta di identità CIE: ecco perché possiamo dormire sonni tranquilli

Trattandosi di un supporto digitale potenzialmente suscettibile di clonazione i dubbi restano per la carta di identità elettronica

e la nuova versione via app. Ma la piattaforma ICAO MRTD vigila lato security potenziandosi con l’uso di firewall ed algoritmi di crittografia gestite dalle prodighe mani della Banca Centrale. I server sono protetti e lontani da occhi di hacker indiscreti.

Nello specifico la Zecca di Stato ha fatto sapere che:

“Inaugurando una nuova fase per la digitalizzazione del Paese, il decreto semplificazioni, 16 luglio 2020, n. 20, assicura a tutti i cittadini l’accesso ai servizi in rete della Pubblica amministrazione con la Carta d’identità elettronica (CIE), emessa dal Ministero dell’interno e prodotta dall’IPZS, accreditata per i suoi elevati standard di sicurezza e interoperabilità riconosciuti dall’Unione europea.

Con la conversione in legge del decreto, la semplificazione delle procedure di accesso ai servizi pubblici, a beneficio di un’utenza sempre più estesa, migliorerà l’efficienza dei servizi stessi favorendo anche un contenimento di costi a vantaggio dei cittadini e delle imprese.”