Tuttavia, c’è da considerare una cosa molto importante: le buone notizie per chi ha cartelle esattoriali non pagate sono parziali. Infatti, il Decreto prevede un rinvio delle notifiche e dei relativi pagamenti, ma solo per alcune cartelle. Ma quali? Secondo quanto detto dall’Agenzia delle Entrate, quelle nel periodo compreso tra l’8 marzo e il 31 dicembre 2020. Detto in parole più semplici, i debitori avranno un rinvio del pagamento delle cartelle relative al periodo indicato dall’Esecutivo.
Il nuovo Decreto riguarda solo questo periodo indicato solo se non è già oggetto dei benefici previsti dal Decreto Rilancio. I contribuenti potranno quindi rinviare i relativi pagamenti fino al 31 dicembre 2022. Per le cartelle esattoriali che riguardano i controlli formali sulle dichiarazioni dei redditi 2018, invece, il rinvio slitta fino alle fine del 2023. A questo punto possiamo dire che gli italiani possono essere più sereni. I benefici saranno applicati al tutto il tessuto economico in modo tale che tutta l’economia del Paese si possa rialzare al meglio.
Tuttavia, le buone notizie di cui abbiamo parlato fino ad ora potrebbero finire definitivamente qui. Infatti, il D.Lgs 159/2015 prevede che durante i periodi di sospensione ci sia la proroga proporzionale anche di termini riguardanti decadenza e prescrizione. Conseguenzialmente, alcune cartelle rimarrebbero valide fino alla fine del 2022 e alcune addirittura non beneficeranno di alcun rinvio. Andando nel particolare, sono quelle che riguardano IMU, TARI, bollo auto e contributi previdenziali. Possiamo dire in conclusione che il nuovo Decreto potrebbe aiutare i contribuenti nell’immediato, ma nel concreto non c’è alcuna vera cancellazione dei debiti. Il rischio viene semplicemente posticipato per tutte quelle situazioni che sono economicamente instabili e meno solide.