Non si può negare che la manutenzione delle auto elettriche sia minima e che si riesca a guadagnare in incentivi per l’accesso alle ZTL, ai parcheggi ed al bollo auto. Eppure sul lato pratico esistono delle tangibili differenze tra le due tipologie di motore. Gli automobilisti hanno scelto dopo gli incentivi per Euro 6D Temp che hanno risollevato in parte il mercato auto visto in contrazione annuale del 25%.
Lato costi è importante notare una evidente disparità di prezzo conferita sia in fase di acquisto che in vista della sostituzione programmata delle batterie. Con le auto a motore endotermico si viene condotti verso il tagliando ma le batterie perdono di capacità nel giro di 10 anni richiedendo importanti oneri di sostituzione. Oltre questo il listino al dettaglio è molto più elevato anche al netto degli incentivi. La scarsa domanda mantiene attualmente il costo elevato.
Per le infrastrutture di ricarica e le metodologie di rifornimento ci sarebbe molto da dibattere. In autostrada mancano dei punti di accesso elettrici con radi hotspot presenti lungo le vie urbane del Bel Paese. Ove presenti si limitano a fornire un servizio standard con costi che spesso superano il rifornimento a GAS con GPL o Metano. Nel caso di ricarica rapida il costo aumenta con il rischio di deteriorare le batterie prima del tempo. Meglio non abusarne ed anzi preferire la ricarica in casa che, come noto, richiede diverse ore di collegamento alla presa o alla Wallbox (da pagare a parte con costi fino a 1500 Euro).
Per non parlare poi dell’autonomia. Quanto riesce a segnare il vostro sistema con un pieno di Diesel? Quanto con una ricarica completa di elettroni? A meno di non disporre di una Lucid Air è difficile che si superino poche centinaia di chilometri. Con il gasolio, invece, si scende abbastanza difficilmente sotto il migliaio di chilometri in condizioni di guida ottimali.
Lato emissioni zero è nata anche una disputa diplomatica tra chi prende per buone le dichiarazioni emerse dopo le analisi del CES-IFO di Monaco di Baviera e chi parla di complotto. Eppure i dati di confronto tra una Mercedes Classe C ed una Tesla Model 3 sembrano parlare chiaro. Nel computo generale l’elettrica inquina di più a causa di fabbriche al cui produzione si incentra ancora sull’uso di materiali inquinanti.
Tutto questo potrebbe cambiare a margine di interventi di conversione specifica alle energie rinnovabili ed ad una sburocratizzazione massiva delle procedure per l’installazione delle colonnine di ricarica. I costruttori stanno facendo la loro parte per la finalizzazione di autovetture che non richiedano interventi di sostituzione delle batterie ed offrono un più ampio margine di autonomia. Ma forse è troppo presto per cantare vittoria ed ostentare una rivoluzione solo rimandata.