Ancora guai per Telegram che adesso finisce sotto la lente del garante della privacy. La famosa applicazione di messaggistica istantanea finisce al centro della bufera a causa della possibilità di creare video e immagini deep fake direttamente dall’App. Il deep fake è la tecnologia che permette di sovrapporre il volto di una persona al corpo di un’altra.
Grazie allo sviluppo della tecnologia e di nuovi algoritmi questo sistema è diventato del tutto verosimile rendendo difficile anche solo capire se l’immagine sia modificata o meno. Se da una parte può essere uno strumento divertente dall’altra apre la strada a numerose attività criminose come le truffe digitali; inoltre, ed ecco quando interviene il garante della privacy, si può utilizzare per sovrapporre volti femminili a immagini di nudo.
Telegram: il problema del deep fake
Tra l’altro la nuova funzione di Telegram permette di completare queste sovrapposizioni grazie ad un bot gratuito che risolve anche il problema legato alla necessita di avere un computer performante in grado di completare il ritocco. L’attenzione del Garante della Privacy riguarda proprio il crescente numero di casi di ragazze italiane, a volte anche minorenni, ricattate proprio grazie a questo stratagemma.
Per ora le azioni si sono limitate ad una semplice richiesta di informazioni riguardante le normi di sicurezza e la protezione dei dati degli utenti. Tuttavia il garante non esclude ulteriori iniziate che possano contrastare l’uso illecito del deep fake. Quella sul deep fake insomma potrebbe essere solo l’inizio di una lunga guerra per la salvaguardia e la protezione della privacy individuale.