Sino a questo momento gli aumenti di prezzo messi in atto da Vodafone durante il 2020 in termini quantitativi sono stati certamente inferiori rispetto agli anni passati. Tuttavia, per molti utenti le rimodulazioni dei costi per le tariffe sia di telefonia mobile che fissa non sono mancate.
La strategia di Vodafone su questo fronte è radicalmente cambiata nelle ultime settimane. Dopo aver avuto scontri anche frontali con l’AGCOM, l’agenzia che tutela i diritti dei consumatori, il provider ha intrapreso la via del dialogo.
AGCOM, specie tra 2018 e 2019, ha denunciato il forte interventismo sui prezzi di Vodafone ed anche di altri provider. Come vi abbiamo mostrato anche in precedenti approfondimenti, i rincari sui prezzi hanno spinto gli utenti a pagare sino a 40 euro in più su base annua.
Da alcuni mesi Vodafone ed AGCOM hanno trovato un accordo di tregua. In base ai patti stipulati, Vodafone si impegna a non effettuare aumenti di prezzi per tutti i nuovi clienti che attiveranno un nuovo piano di abbonamento. I rincari sulle tariffe non saranno disponibile per i sei mesi dall’attivazione: per il primo semestre ci sarà quindi la garanzia di costo bloccato.
Questa decisione, è bene sottolinearlo, non sottolinea in automatico una fine alla stagione delle rimodulazioni. Anche se Vodafone contestualmente si impegna a ridurre la mole degli aumenti di prezzo ed a mantenere ampia trasparenza verso il pubblico, le modifiche ai listini già vigenti è ancora una delle possibili scelte del team commerciale del gestore.