Il primo lockdown è stata un’esperienza dura per molti italiani, non solo per la paura del contagio, insieme anche l’instabilità economica, l’isolamento domestico e quello sociale; questi i principali fattori che hanno contribuito a lascare un segno le cui conseguenze si protrarranno nel tempo. In quest’ottica si possono in qualche modo comprendere anche i gruppi di negazionisti; questo gruppo infatti preferisce rifiutare il problema piuttosto che affrontarlo senza i mezzi necessari.
Oggi al prospettarsi di un secondo lockdown l’Italia sembra essere spaccata letteralmente i due. Le due fazioni si trovano ai poli opposti
e, soprattutto in posizione completamente estremizzate; chi vorrebbe una totale chiusura per prevenire la diffusione del coronavirus e la catastrofe sanitaria, chi vorrebbe lasciare tutto aperto per prevenire la catastrofe economica. Questo scontro non fa che aggravare ulteriormente la tensione psicologia già molto elevata.Quel che va chiarito, e capito, è come questo maledetto coronavirus stia mettendo a dura prova l’Italia, anzi il mondo intero. L’aumento delle disparità sociali, e di quelle economiche, sta spingendo sempre più persone a vivere in un costante stato di ansia e insicurezza. Ne sono una prova le oltre 50’000 persone rivoltesi al numero verde creato appositamente dal Ministero della Salute, ne sono una prova i disordini per il paventato nuovo lockdown.