Le auto elettriche sono le migliori amiche dell’ambiente. Ma è davvero così? A chiederselo vi sono i giornalisti di Autocar, che sulla base dei dati emersi da uno studio del Transport Research Laboratory (TRL) dello scorso anno e del parere di alcuni top manager dell’industria hanno sottolineato una strana contraddizione. Gli automobilisti chiedono autonomie maggiori servendosi di batterie sempre più grandi, ma questo può generare un impatto sull’ambiente che entra in contrasto con gli obiettivi dell’elettrificazione dei veicoli.
I risultati dei sondaggi effettuati dal TRL dicono la verità: se l’autonomia delle auto elettriche fosse di almeno 480 chilometri, fino al 90% degli automobilisti britannici getterebbe le proprie auto con il motore endotermico al fine di acquistare un modello a batteria. Ma il prezzo da pagare per avere la garanzia di percorrenze paragonabili a quelle delle auto a benzina o a gasolio, rivela Autocar, è duplicato.
Pertanto dall’estrazione dei minerali fino allo smaltimento degli accumulatori esausti, sul tema della propulsione 100% elettrica fuoriesce una contraddizione. Autocar sottolinea che Mazda, per esempio, ha scelto di utilizzare sulla MX-30, la sua prima auto 100% elettrica, una batteria da 35,5 kWh che propone un’autonomia di 200 km. Joachim Kunz, responsabile della ricerca e sviluppo della casa giapponese in Europa, ha spiegato alla rivista inglese che ”una batteria molto grande significa un veicolo grande e pesante” e che “non è questa la giusta direzione per il futuro. La produzione di batterie comporta emissioni di CO2 molto elevate per l’estrazione e la lavorazione dei materiali. L’impatto ambientale è molto più piccolo se la batteria è più piccola. Inoltre, durante l’uso, il consumo di energia diluisce se il veicolo pesa poco”.
Meglio accontentarsi di percorrenze più basse piuttosto che continuare a distruggere l’ambiente.