Secondo l’Environmental Services Association (ESA), le batterie agli ioni di litio e all’idruro di nichel-metallo gettate con altri rifiuti domestici e riciclate possono essere schiacciate e perforate. Questo ne provoca l’incendio o addirittura l’esplosione. L’ente addetto al riciclaggio e la gestione dei rifiuti ha affermato che in questo modo si incendiano altri materiali di scarto. Diventa una sorta di catena che può causare un grave incendio.
Le batterie agli ioni di litio si trovano spesso in telefoni cellulari, laptop, tablet, spazzolini elettrici, rasoi, utensili e persino sigarette elettroniche. L’associazione ha fondato una campagna Take Charge. L’intento è sollecitare il pubblico a riciclare le batterie utilizzando servizi di riciclaggio specializzati e non gettarle mai insieme ai rifiuti generici. Si sospetta che circa 250
incendi siano stati causati da batterie agli ioni di litio tra aprile 2019 e marzo 2020. Emerge un chiaro passaggio da circa un quarto di tutti gli incendi a più di un terzo (38%).L’associazione ha avvertito che la causa precisa di un incendio spesso rimane poco chiara, il che significa che è probabile che le batterie a litio siano responsabili di una percentuale di incendi maggiore di quella riportata. “Esortiamo i consumatori a riciclare le batterie in modo responsabile utilizzando punti di riciclaggio appositi, se disponibili. Questi incidenti sono spesso molto difficili da affrontare per i servizi antincendio. Possono causare gravi disagi alle comunità. Molte persone potrebbero non rendersi conto dell’importanza del corretto smaltimento delle batterie. Quindi, questo semplice consiglio può fare davvero la differenza nella prevenzione degli incendi causati dai rifiuti”.