Il nuovo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte in occasione del Covid-19 ha portato, da lunedì 26 ottobre fino al 24 novembre, la chiusura di palestre, piscine, teatri e in tutti i luoghi di aggregazione. Cosa accadrà questa volta con gli abbonamenti già pagati? Come avverranno i rimborsi?
Facendo un salto nel passato alla prima ondata di Covid-19 (non molto lontano) ricordiamo che la possibilità di ricevere un rimborso per tutti gli abbonamenti già pagati avveniva tramite l’invio di una ricevuta dei versamenti effettuati. Il rimborso andava chiesto al gestore dell’impianto che aveva tempo 30 giorni per restituire il denaro oppure poteva offrire un buono dello stesso valore da utilizzare nella struttura.
I nuovi provvedimenti, presi conseguentemente alla nuova ondata di Covid-19 in merito alla chiusura dei centri sportivi, prevedono un ulteriore rimborso sottoforma di voucher. Chi però non volesse il bonus e non avesse intenzione di tornare ad allenarsi (forse per paura) cosa deve fare?
“Le associazioni dei consumatori, spiega il Corriere, suggeriscono di chiedere il rimborso per il periodo di chiusura o per le restanti rate dell’abbonamento. Qualora il gestore non accettasse, consigliano di inviare una raccomandata andata e ritorno o una pec di messa in mora, intimando la risoluzione del contratto. Se entro 10 giorni non si ha alcuna risposta o si ha risposta negativa sarà necessario rivolgersi al giudice di pace.
Se i pagamenti sono stati fatti con l’intermediazione di una finanziaria si potrà chiedere la risoluzione del contratto di credito al consumo alla stessa finanziaria intimando la risoluzione del contratto di finanziamento ai sensi dell’art. 125 quinques del Testo Unico Bancario e il rimborso delle rate pagate per servizi di cui non si è potuto usufruire. In mancanza di risposta o di risposta negativa, ci si potrà infine rivolgere all’Arbitro Bancario Finanziario.”
Ancora una volta, il Covid-19 non ci permetterà di svolgere la normale attività fisica.