L’intelligenza artificiale è diventata un vero e proprio alleato della Nasa per rilevare nuovi crateri su Marte. Una novità importante per il mondo tech e quello della scienza. L’IA è stata addestrata ad analizzare 6.830 immagini di Marte grazie all’apprendimento automatico. Questo permette agli scienziati di risparmiare tempo durante la fase di ricerca.
Grazie a questo strumento dotato di Intelligenza Artificiale, è stato trovato un cratere che si è formato tra marzo 2010 e maggio 2012. Il cratere è molto piccolo rispetto ad altri – solo quattro metri di diametro – rendendo difficile il rilevamento per gli scienziati. Lo strumento ha utilizzato immagini prese dal Mars Reconaissance Orbiter (MRO) della Nasa. Individuate polveri mai scoperte prima, valanghe e dune, oltre che tanti piccoli crateri.
Tuttavia, le immagini acquisite di solito colgono i segni dell’esplosione attorno all’impatto di un cratere, piuttosto che il cratere stesso. Senza intelligenza artificiale, gli scienziati dovrebbero esaminare le immagini con l’High-Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE). Questa procedura richiede tempo; un ricercatore può impiegare 40 minuti per scansionare correttamente un’immagine. Il nuovo strumento con IA analizza l’intera libreria di 112.000 immagini.
Intelligenza Artificiale: sempre più un valido alleato nel mondo della ricerca
Funzionando su un supercomputer, l’IA è in grado di rilevare i crateri a una velocità 480 volte più veloce degli umani, riducendo il tempo di rilevamento di 40 minuti a soli cinque secondi. Ovviamente “Non sarebbe possibile elaborare oltre 112.000 immagini in un lasso di tempo ragionevole senza distribuire il lavoro su molti computer”, afferma l’informatico del JPL Gary Doran. “La strategia è suddividere il problema in parti più piccole che possono essere risolte in parallelo”.
Nonostante i risultati sorprendenti, è sempre necessario che un essere umano controlli l’accuratezza del lavoro. Strumenti come questo nuovo algoritmo possono essere validi assistenti. Questo apre la strada a un’entusiasmante simbiosi di “ricercatori” umani e di IA che lavorano insieme per accelerare la scoperta scientifica.
L’Intelligenza Artificiale è ormai un alleato fisso in questo campo. Ad esempio, un altro strumento è quello mirato a rivelare la struttura dell’universo, prende il nome di “Dark Emulator”. Questo strumento intelligente può creare centinaia di universi virtuali e utilizzare quelle simulazioni per aiutare gli scienziati a scoprire di più sulla nostra realtà.