Il progetto intrapreso da Tesla Motors stavolta vede la collaborazione di Brabus, il quale nel 2008 aveva già fondato una divisione Zero emission (aggiungendo un fulmine al famoso logo). Le due aziende avevano già in precedenza collaborato in quella che ad oggi risulta essere la Brabus Tesla Roadster. Essa colpì gli appassionati per via di un generatore di rumore elettronico, che permetteva al guidatore di viaggiare accompagnato dalla propria melodia preferita. La scelta era vasta: si poteva optare per il ronzio di un classico V8, il rombo di un motore da competizione e altri due suoni denominati Beam e Warp. Dell’ultima opera di Brabus invece se ne è occupato Startech, brand del gruppo, che ha lavorato per la Tesla Model 3, l’auto elettrica del momento.
Ma Startech (produttore di tecnologia registrato ISO 9001, specializzato in componenti di connettività difficilmente reperibili, utilizzati principalmente nell’informatica e nei settori audiovisivi professionali) non si è dedicata alla parte meccanica per Tesla Model 3.
Questa ha lavorato al design, dando vita a cerchi da 20 pollici (montati su pneumatici 245/35 e 285/30) e ad un assetto che adotta molle sportive (fino a -40 mm). Per giunta il produttore ha pensato all’aerodinamica, la quale è stata ulteriormente affinata senza mutare la configurazione base.
Non finisce qui, perché il nuovo paraurti monta delle prese aria da vettura endotermica, che, insieme ai profili laterali e allo spoiler posteriore creano un profilo sportivo. Nella parte interna vi sono pelle e Alcantara di tutti i colori. Il prezzo del kit cambia secondo il numero di parti scelte e il materiale, ma non è esagerato: per esempio il frontale della Tesla Model 3 costa circa 1.300 euro.